☣️ Reparti Covid in Valle.. L’opinione del sindaco di Coreglia

Marco Remaschi 

Reparti Covid negli ospedali della Valle del Serchio? Io dico che questa NON è la soluzione. I presidi territoriali vanno rafforzati, non indeboliti.
La soluzione per i pazienti Covid in via di guarigione già c’è: si chiama Campo di Marte, che va attrezzato con nuovi posti e nuovo personale.
Cari tutti,
ho ritenuto necessario intervenire su una possibile strada che la Regione Toscana insieme con l’Asl Toscana Nord-Ovest vogliono intraprendere: trasferire i pazienti Covid in via di guarigione nei piccoli ospedali zonali, come quelli della Valle del Serchio e, in particolare, di Barga. Io credo che questa non sia la soluzione, anzi, questa è la strada migliore per indebolire ulteriormente presidi territoriali che invece necessitano di supporto e di attenzione. Soprattutto oggi, in piena pandemia.
La soluzione, per me, è rappresentata dalla capacità di creare nuovi posti letto e prevedere nuovo personale medico e infermieristico, riattivando i vecchi ospedali oggi inutilizzati, a partire, per esempio, dal Campo di Marte, che potrebbe accogliere i pazienti Covid prima della loro completa guarigione.
Siamo in una situazione di emergenza dettata dalla pandemia, servono misure forti e adeguate.
La sanità pubblica deve essere garantita a tutti, rafforzata, dotata di strumenti e personale adeguato: trasformare gli ospedali zonali, o parte di essi, in ospedali Covid significa andare a stressare il sistema, accentuando situazioni già delicate e fragili e chiedendo ulteriori sforzi a medici, infermieri, personale sanitario che da mesi stanno affrontando turni massacranti.
Gli ospedali zonali, come per esempio quelli di Barga e Castelnuovo, hanno già carenza di personale e sono strutturalmente adeguati ai territori su cui operano.
Portare qui malati Covid significa impiegare il personale presente per quel tipo di percorso assistenziale, andando quindi a toglierlo agli altri reparti, che oggi svolgono invece una funzione essenziale per il mantenimento della sanità pubblica territoriale.
Questa scelta comporterebbe due ordini di problemi: il primo, il rischio di non poter più prevedere assistenze adeguate ai pazienti non Covid; il secondo, ancora più grave, indebolire la sanità territoriale, che è lo strumento migliore e più efficace anche per contrastare la diffusione della stessa pandemia.
Confido pertanto in soluzioni straordinarie, visto il momento straordinario che stiamo vivendo, anche in ragione del fatto che siamo solo in autunno, l’inverno deve ancora arrivare, e si prevedono altri 5 o 6 mesi di carico ospedaliero molto pesante.
Sul nostro territorio una soluzione c’è e si chiama Campo di Marte: è necessario investire per attrezzarlo, è necessario prevedere nuovo personale medico e infermieristico e questa è esattamente la strada che la Regione Toscana deve intraprendere.
La sanità pubblica deve essere messa in grado di dare risposte certe: sono sicuro che il neo-assessore alla sanità Simone Bezzini, che stimo e che è persona competente, saprà trovare soluzioni adeguate.
Infine, un pensiero conclusivo: tutto quello che ho scritto sopra è chiaro che necessita di una presa di posizione regionale forte, da portare avanti insieme con gli altri presidenti di Regione, per chiedere che vengano messi in campo nel minor tempo possibile i fondi del MES, da destinare alle Regioni così da rafforzare i presidi ospedalieri, che devono essere di tutti e per tutti, Covid o non Covid.
Per me non è davvero concepibile, a fronte di una pandemia che sta mettendo a repentaglio la vita delle persone sotto l’aspetto sanitario e sotto quello economico e sociale, che il Governo continui a tergiversare rispetto alla necessità di utilizzare rapidamente queste risorse.